Il Giardino dell'Eden era un gran bel posto, dove starsene tutto da solo; poi arrivò Eva e per Adamo non ci fu più pace: sempre a dover fare le cose come voleva lei, pronta a mettersi a frignare se Adamo la lasciava sola.
Ed era Eva che decideva tutto, dava il nome alle cose e agli animali e soprattutto era incapace di tener la bocca chiusa e Adamo era condannato a sentirla parlare e parlare e parlare, senza che lei riuscisse a tenere per un attimo la bocca chiusa: una vera iattura nella quiete di quel luogo di delizie!
Per non dire nulla, poi, della storia delle mele, che forse erano castagne, e di certi piccoli animali che a un certo punto cominciarono a popolare la Terra...
Qui, su Scrivolo, in una nostra traduzione, gli Estratti dal diario di Adamo, di Mark Twain.
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