Prima spesa dell'anno al supermercato di
Unicoop Firenze e primo incontro con le bustine per l'ortofrutta a pagamento.
Solo qualche centesimo!, dicono tutti, come se non si trattasse di soldi nostri: sono i centesimi che fanno gli euro, potremmo dire parafrasando un detto americano.
Il supermercato Unicoop Firenze di cui sopra da anni distribuiva 'gratuitamente' i sacchetti biodegradabili, senza alcun costo aggiuntivo per gli acquirenti; ovviamente decine di migliaia di sacchetti hanno il loro costo, nell'arco dei dodici mesi, ma ovviamente tale costo era stato spalmato sui prezzi dei prodotti che acquistavamo.
Adesso, nei punti di distribuzione dei sacchetti, l'Unicoop si scusa di doverceli far pagare ma: è la legge! Non ho visto segnalato in nessun luogo che il supermercato abbia deciso, per venire incontro a questo ennesimo balzello, di rimborsarcene il costo in un qualche modo, ad esempio accreditandoci dei 'punti' gratuitamente. Morale della favola? Il valore degli imballi 'ecologici' fino al 31 dicembre dello scorso anno faceva parte dei costi aziendali ed era coperto dal valore delle vendite; quest'anno, a prezzi dei prodotti uguali o maggiori, con il modesto obolo che ogni giorno saremo costretti a versare, entreranno nelle loro casse alcune centinaia di migliaia di euro senza colpo ferire, grazie alla 'legge'.
E dunque, oltre all'inflazione e al caro vita oggi possiamo aggiungere anche il caro Renzi.
Nota 1: Sopra i sacchetti viene attaccato un autoadesivo che certifica tipo, peso e costo della merce contenuta. Detto autoadesivo NON viene dichiarato ecologico quindi, a rigor di logica, il sacchetto
dopo la prezzatura NON è smaltibile tra i rifiuti biodegradabili e compostabili.
Nota 2: Il sacchetto è prodotto da "Industria Plastica Toscana", società cooperativa, con sede a Scarperia. È però prodotto con MATER-BI e realizzato su licenza di NOVAMONT, la cui amministratrice delegata è Catia Bastioli, presidente anche di Terna. Vedi, su 'La Stampa',
l'articolo sulla polemica che vede coinvolto il segretario del Partito Democratico.
Nota 3: Ma i guanti per maneggiare la frutta, quelli sì davvero indispensabili, di che tipo di 'plastica' sono fatti? Non certo biodegradabile: per fortuna continuano ad essere inquinanti ma gratuiti!
Nota 4: Tutte le volte che ci vendono merce in contenitori non biodegradabili, dato che
il loro smaltimento è un costo per noi che li portiamo a casa, non dovremmo essere noi consumatori a chiedere un rimborso alle aziende, fosse anche solo un centesimo al pezzo? Non sarebbe un buon deterrente, se davvero sta a cuore l'inquinamento ambientale?
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L'etichetta autoadesiva sul sacchetto |
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Sacchetto prodotto da |
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