Quand'ero bambino e andavo al cinema, dopo aver acquistato il biglietto ci fermavamo davanti a un botteghino che vendeva lupini e semi di zucca.
Era impensabile guardare un film senza sgranocchiare qualcosa e il cartoccio di semi era l'immancabile compagno del film; incartati in un pezzo di una pagina di un quotidiano (!), i semi di zucca tostati e salati spingevano poi, durante l'intervallo, all'acquisto di una bibita dissetante e spesso anche di un'altra 'dose'.
Uscivo dalla proiezione con la sensazione di avere le labbra gonfie (era il sale...) e con la bocca e le dita sporche per l'inchiostro dell'incarto che aveva avvolto i semi.
Da qualche mese, a casa, abbiamo preso a mangiare i semi di zucca a fine pasto, come una normale frutta secca: sono ricchi di triptofano, arginina, magnesio, zinco, ...; trovarli, almeno nella grande distribuzione, non è difficile; sembra però impossibile reperirne di fatti in Italia. Incredibile da dire (ma è davvero incredibile?) si trovano di provenienza non dichiarata, oppure ucraini o addirittura chinesi(!), con prezzi che vanno dai 7 ai 12 euro al kg e anche più.
Altro che produzioni locali a chilometro zero: importiamo dalla China container di semi di zucca che poi in Italia vengono solo impacchettati!
Che fare, per non cadere nei lacci delle produzioni estere?
Quando è possibile, acquisto delle belle zucche gialle intere, di provenienza maremmana, la cui polpa va ad arricchire minestre di verdura o saporiti tortelli e i cui semi, tostati per pochi minuti in un forno elettrico casalingo, si aggiungono, leggermente salati, allo sfizioso e nutriente complemento di un pasto.