sabato 26 maggio 2012

Kindle Touch alla prova


Da qualche giorno sono proprietario di un Kindle Touch; se volete una recensione completa delle sue caratteristiche, in rete ne potete trovare molte; qui racconto solo qualche mia impressione d'uso.
Tanto per cominciare, l'ho installato in inglese per avere il vocabolario pronto per la consultazione quando leggo libri in lingua: basta toccare una parola e si apre la definizione compatta e si può avere anche quella estesa; molto comodo.
La funzionalità 'touch' non è dovuta ad uno video capacitivo ma ad un semplice reticolo di trasmettitori e ricevitori infrarossi che costituiscono lo 'sbalzo' della cornice che racchiude lo schermo. Per questo motivo si può interagire con il dispositivo non solo con le dita ma anche con un qualsiasi oggetto che interrompa, appunto, il cammino dei raggi invisibili. Vista la piccolezza della tastiera che si materializza quando si vogliono digitare delle note o inserire un indirizzo web nel browser, io uso un comune lapis, dal lato della gomma, ovviamente.
L'uso del 'touch' è impegnativo, proprio perché basta arrivare vicini alla superficie, anche senza toccarla, per innescare il più comune e fastidioso dei difetti che ho riscontrato: l'avanzamento veloce di più pagine del testo. Anche 'toccare' in prossimità del bordo superiore, per selezionare ad esempio una parola da ricercare nel vocabolario o per aggiungere una nota, porta spesso all'attivazione di una barra di menù piuttosto che all'evidenziazione della parola.

La cornice del dispositivo è un po' piccola per le mie dita, che pure non sono tozze e la 'presa' non è delle più sicure: non c'è la possibilità di mettere un laccetto, come in un telefonino, e sicuramente una custodia gommosa, stile Marware Sportgrip, potrebbe essere la soluzione giusta; nel leggere, a letto o in poltrona, ho paura che il lettore mi cada di mano.
Come capite, la parte di manipolazione è quella che mi dà qualche problema.
La lettura, invece, è sufficientemente gradevole: lo sfondo del video è un po' più grigio di quanto mi immaginassi, tipo carta riciclata, per capirsi, ma il contrasto con i caratteri, di un bel nero intenso e facilmente ridimensionabili, è alto e facilita la lettura. Pur essendo antiriflesso, bisogna posizionarsi in modo da non avere una luce concentrata alle spalle.
La navigazione tra le pagine è facilissima, salvo qualche 'rimbalzo' di cui dicevo e il curioso lampeggio (in realtà, una perdita di luminosità) al voltare avanti o indietro, mentre per selezionare uno dei titoli caricati nella biblioteca (poco più di 3 GB) la logica da seguire è diversa e questa mancata uniformità d'uso è fastidiosa: per scorrere l'elenco dei volumi memorizzati si deve far ricorso ad un tastierino numerico che compare alla bisogna. Nei documenti manca la numerazione delle pagine e di un testo viene indicata solo la percentuale già letta: questa smaterializzazione del 'libro' si fa notare.
I file PDF sono illeggibili, non per un mancato rendering (si può visualizzare un documento sia in formato ritratto che in formato paesaggio) ma per la piccolezza dei caratteri: anche con lo zoom l'uso di un PDF mi è risultato impossibile perché ovviamente non c'è modo di far rifluire il testo e la lettura avviene proprio come se si avesse una lente d'ingrandimento attaccata all'occhio.
Naturalmente usando Calibre e convertendo i file da leggere in formato mobi, a parte piccole imperfezioni di conversione come qualche salto rigo fuori posto, si aggira l'ostacolo.
Ancora qualche dubbio mi rimane sull'uso del Wi-Fi: per ora ho avuto difficoltà a collegarmi a reti free, credo a causa del poco guadagno dell'antenna: là dove un cellulare si connette immediatamente e naviga, col Kindle non sono riuscito ad avere un segnale abbastanza forte; in casa il problema invece non si è posto.
Dato che sono capace di leggere un testo sul BlackBerry senza difficoltà, neanche il Kindle mi ha dato un qualche senso di 'spaesamento'. Prendere note, cosa che ogni lettore men che superficiale abitualmente fa, è invece un po' troppo complicato, sarebbe stato meglio aver avuto a disposizione un notes virtuale piuttosto che una tastiera, rigorosamente qwerty, ma dai piccoli tasti.
Le batterie durano un bel po', diciamo intorno alle trenta ore di lettura; dipende se si tiene acceso il Wi-Fi e se si utilizza l'elementare player MP3. Gli altoparlanti, posti sul retro sono una gradevole aggiunta al reader ed è divertente sentirsi leggere un libro in inglese da una vocetta robotizzata. Un buon paio di cuffie aiuta nell'ascolto: mi spiace però l'assenza di una radio (purtroppo, amici di Rete Toscana Classica...) a cui penso però di tentare di sopperire con un 'hack' di cui ho scritto qualche tempo fa.
Probabilmente, seguendo l'esempio di molti, realizzerò un 'contenitore' stile libro, con accluso un blocco per le note e l'indispensabile lapis: sto studiando la cosa, guardando quello che hanno fatto gli altri, per trovare una soluzione che sia funzionale e non troppo kitsch.
Se state attenti quando vi sedete, potete portare con voi il Kindle anche mettendolo nella tasca posteriore di un paio di blue-jeans....

Chiudo con una nota polemica: se dopo la vergognosa legge Levi, che protegge non solo i prezzi dei libri nuovi, cartacei ed elettronici, ma che ha ovviamente causato anche l'aumento del costo dei libri sulle bancarelle e nei negozi dell'usato (dal 20% al 50%, secondo la mia esperienza), ciascuno cominciasse a diventare editore di sé stesso? Su Scrivolo lo stiamo facendo da qualche anno e dopo la pubblicazione dei nostri racconti in PDF vogliamo impegnarci a pubblicare anche nei formati mobi ed epub.
C'è, però, un'altra soluzione molto 'risparmiosa': ne scriverò un'altra volta perché oggi sono già stato imperdonabilmente troppo lungo.

P.S.: il primo e-book che ho letto sul Kindle è stato Cronache del dopobomba di Phil K. Dick ma forse si era capito.

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