giovedì 20 maggio 2010

I giardini di Siena

Non si può non meravigliarsi della precisione da botanico con cui Albrecht Dürer , nel 1503, dipinse questa Zolla di terra. Si ammirano, in questa 'natura viva', le capsule con i semi, i fiori, gli steli lunghi e robusti, le foglie larghe e carnose di tante comuni erbacce.

A Siena siamo fortunati, non dobbiamo andare sino al museo Albertina, a Vienna: queste erbacce le possiamo veder ovunque, non appena ci si allontani dal centro storico. Le zone erbate, che sarebbe eccessivo chiamare giardini, in questi giorni dell'anno sono da sempre uno spettacolo: lasciate a se stesse per mesi, le erbacce in qualche punto arrivano la cintura.


L'unica attività che viene svolta in queste zone, un paio di volte l'anno, è quella di certi omini vestiti in arancione che, scesi da arrugginiti camioncini armati di rumorosi e puzzolenti taglia-erba, si limitano a radere a zero questa selva, lasciando poi le erbe tagliate nei camminamenti pedonali e facendo scempio delle auto dei malcapitati che, non avvertiti, hanno parcheggiato in prossimità.

Sì, è Siena.

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