lunedì 24 dicembre 2007
giovedì 20 dicembre 2007
martedì 18 dicembre 2007
Nessuno tocchi Caino....
... ma se incontrate un metalmeccanico, dategli anche voi una manganellata in faccia, come i TG dicono abbia fatto la polizia.
Aiutate la Thyssen-Krupp, da soli non ce la possono fare!
Aiutate la Thyssen-Krupp, da soli non ce la possono fare!
domenica 16 dicembre 2007
Arthur C. Clarke
A bordo dell'astronave Terra, oggi sono novanta anni che Arthur C. Clarke sta ruotando intorno al Sole.
Il primo dei suoi racconti che ho letto era una storiellina ironica, The nine billion names of god, su un gruppo di monaci tibetani che affittano un mainframe da un'azienda americana per trovare tutte le combinazioni possibili, secondo certe regole segrete, delle lettere che dovrebbero formare il nome di Dio. Trovata la soluzione, in un percorso centenario che li aveva fatti lavorare manualmente per secoli, il mondo si dovrebbe distruggere...
Il primo libro che ho letto è una serie di racconti, fine anni '50, All'insegna del Cervo Bianco, di improbabili situazioni in cui la fisica e le errate speculazioni di una serie di avventori di un pub possono creare vicende tragicomiche.
Poi Le sabbie di Marte, Le guide del tramonto, 2001, Odissea nello spazio (prima ho visto il film), Rendez-vous con Rama, ....
Il primo dei suoi racconti che ho letto era una storiellina ironica, The nine billion names of god, su un gruppo di monaci tibetani che affittano un mainframe da un'azienda americana per trovare tutte le combinazioni possibili, secondo certe regole segrete, delle lettere che dovrebbero formare il nome di Dio. Trovata la soluzione, in un percorso centenario che li aveva fatti lavorare manualmente per secoli, il mondo si dovrebbe distruggere...
Il primo libro che ho letto è una serie di racconti, fine anni '50, All'insegna del Cervo Bianco, di improbabili situazioni in cui la fisica e le errate speculazioni di una serie di avventori di un pub possono creare vicende tragicomiche.
Poi Le sabbie di Marte, Le guide del tramonto, 2001, Odissea nello spazio (prima ho visto il film), Rendez-vous con Rama, ....
sabato 15 dicembre 2007
Auguri!
Auguri per le feste
a voi e ai vostri cari
(schifosi porci capitalisti)
da: thenonist.com
[Absit iniuria verbis]
a voi e ai vostri cari
(schifosi porci capitalisti)
da: thenonist.com
[Absit iniuria verbis]
Il prezzo scende
Il prezzo del greggio sta diminuendo sostanzialmente.
Ne avete sentito parlare da qualcuno?
I prezzi ai distributori sono diminuiti?
venerdì 14 dicembre 2007
L'ultimo uomo sulla Luna
Che Neil Armstrong sia stato il primo uomo a metter piede sulla Luna lo sanno in molti; che Eugene Cernan sia invece stato l'ultimo a calcare la polvere di Taurus-Littrow forse lo ricordano in pochi.
Era il 14 Dicembre del 1972 quando il LEM della missione Apollo 17 abbandonava la superficie lunare per far ritorno a casa.
-
Aggiornamento del 9/12/11
Questo post è, incredibilmente, nella Top Ten delle visite, segno che l'interesse per le gloriose missioni spaziali sulla Luna non è diminuito affatto.
Chi è interessato ad approfondire può trovare su CollectSpace un'ottima lista di libri scritti da astronauti e cosmonauti.
Anche Cernan ha raccontato la sua avventura scrivendo, con Don Davis, The Last Man on the Moon. Se cercate bene forse lo trovate anche in rete...
Era il 14 Dicembre del 1972 quando il LEM della missione Apollo 17 abbandonava la superficie lunare per far ritorno a casa.
-
Aggiornamento del 9/12/11
Questo post è, incredibilmente, nella Top Ten delle visite, segno che l'interesse per le gloriose missioni spaziali sulla Luna non è diminuito affatto.
Chi è interessato ad approfondire può trovare su CollectSpace un'ottima lista di libri scritti da astronauti e cosmonauti.
Anche Cernan ha raccontato la sua avventura scrivendo, con Don Davis, The Last Man on the Moon. Se cercate bene forse lo trovate anche in rete...
I Webster
A proposito di Webster...
Nessuno vuol più vivere in città, ormai; gli uomini si isolano e preferiscono tornare ad abitare nei piccoli agglomerati di campagna. In fondo, è la vita stessa che non piace più: è meglio una lunga ‘ibernazione’ e qualche raro risveglio pieno di ricordi e di rimpianti che una inutile e demotivata partecipazione alla realtà.
E nel mondo che si spopola sempre più, sono i cani a trasmettere le leggende degli uomini, anzi, dei Webster, come ormai li chiamano.
Generazioni e generazioni di cani, parlanti e intelligenti, e semieterni robot, loro compagni e guide, ultimi contatti e memoria dei ‘webster’ che li crearono, popolano un mondo ormai sonnolento.
Passerà così l’eternità, in una crepuscolare saga ‘country’ americana, oppure altri esseri, o altri tipi di uomini, daranno una svolta alla vita sul pianeta?
City (in Italia: Anni senza fine), di Clifford D. Simak, è una delle più classiche raccolte di racconti di fantascienza degli anni ‘50, una narrazione ben lontana dai mondi ipertecnologici, ma riflessiva e piegata su se stessa, quasi a presentire un desiderio per una diversa ‘way of life’ che un decennio più tardi sarebbe sfociato nella protesta degli ‘hippies’.
Nessuno vuol più vivere in città, ormai; gli uomini si isolano e preferiscono tornare ad abitare nei piccoli agglomerati di campagna. In fondo, è la vita stessa che non piace più: è meglio una lunga ‘ibernazione’ e qualche raro risveglio pieno di ricordi e di rimpianti che una inutile e demotivata partecipazione alla realtà.
E nel mondo che si spopola sempre più, sono i cani a trasmettere le leggende degli uomini, anzi, dei Webster, come ormai li chiamano.
Generazioni e generazioni di cani, parlanti e intelligenti, e semieterni robot, loro compagni e guide, ultimi contatti e memoria dei ‘webster’ che li crearono, popolano un mondo ormai sonnolento.
Passerà così l’eternità, in una crepuscolare saga ‘country’ americana, oppure altri esseri, o altri tipi di uomini, daranno una svolta alla vita sul pianeta?
City (in Italia: Anni senza fine), di Clifford D. Simak, è una delle più classiche raccolte di racconti di fantascienza degli anni ‘50, una narrazione ben lontana dai mondi ipertecnologici, ma riflessiva e piegata su se stessa, quasi a presentire un desiderio per una diversa ‘way of life’ che un decennio più tardi sarebbe sfociato nella protesta degli ‘hippies’.
Etichette:
Fantascienza,
Libri,
Recensione,
Simak
giovedì 13 dicembre 2007
Santa Lucia
Qualcuno mi critica: parli solo di Libri, di Chinesi, di Razzi e di Santi!
Se si considera che sono un ateo praticante, può essere certamente insolito parlare di Santi; ma i Santi fanno parte della nostra cultura, no, meglio, della nostra antropologia culturale e lo studio dell'animale uomo non può né deve certamente prescinderne.
Anche oggi scrivo di una Santa, Santa Lucia, ma tralascio, per una volta, il personaggio (vero o leggendario), per concentrarmi invece sulla data, quella del 13 dicembre, e su un vecchio proverbio popolare: 'Santa Lucia, il giorno più breve che ci sia'.
In veneto dicono: 'Santa Lucia, la note più longa che ghe sia', in Inghilterra, unendo entrambi i concetti: 'Lucy Light, Lucy Light / the shortest day and the longest night'.
Se provate ad indagare su questo proverbio, interrogando qualche nonno o qualche vecchio zio, al più vi dirà che non ne sa l'origine ma che 'lo dicevano i nostri vecchi e qualcosa di vero ci deve essere'.
I 'vecchi' che a buon diritto usavano questi proverbi sono, in realtà, molto, molto vecchi, perché, se era vero che fino al XVI secolo la cosa aveva un senso, a partire dall'ottobre del 1582 non ebbe più motivo di esistere.
Il problema risiede nella durata dell'anno, il tempo cioè che impiega la Terra per tornare nello stesso punto della sua orbita intorno al Sole: questo intervallo non è un numero preciso di giorni e per questo c'è uno scostamento tra il calendario adottato in occidente e la reale situazione astronomica; se ne accorsero i romani, che aggiunsero un giorno al calendario ogni quattro anni, e questo avvenne nel 46 a.C., sotto Giulio Cesare, da cui prende nome la prima riforma del calendario; ma la cosa non era ancora sufficientemente esatta, tanto che nel 1582 lo scarto tra il calendario 'umano' e quello astronomico era ormai di dieci giorni: il solstizio d'inverno avveniva quindi intorno al 13 di Dicembre verso il 1400, periodo a cui si possono probabilmente far risalire i proverbi citati, e il solstizio di inverno è la data in cui il giorno (nel suo senso letterale di periodo in cui c'è luce solare) ha la durata minore di tutto l'anno.
Papa Gregorio XIII, con la sua riforma del calendario, abolì le date tra il 5 ed il 14 Ottobre del 1582, facendo in modo che il solstizio tornasse tra il 21 ed il 22 di Dicembre. E in Veneto dicono: 'San Tomìo, il dì più corto l’è il mio', visto che il 21 Dicembre è San Tommaso. In Inghilterra: 'St. Thomas grey, St. Thomas grey / The longest night and the shortest day'.
Quest'anno il solstizio d'inverno sarà il 22 Dicembre, alle 07:09.
Lo spostamento in avanti di 10 giorni ha rimesso a posto le cose, ma fu modificata anche la regola dell'inserimento del giorno in più: sono bisestili tutti gli anni divisibili (senza resto, cioè!) per quattro, esclusi gli anni 'secolari' (1900, 2000, 2100,....) a meno che non siano divisibili per 400.
Nota: sembra che la Microsoft non sia al corrente di questo piccolo dettaglio: se usate ''Excel'' potrete verificare che è possibile inserire in una cella la data del 29/02/1900 ma, per quanto detto, il 1900 non è bisestile e quindi il 29 Febbraio 1900 è una data che non esiste.
Da ultimo, curiosamente, il giorno di Santa Lucia ha tuttavia un particolare: è la data di calendario in cui il sole tramonta 'più presto', insomma, quello in cui il pomeriggio è effettivamente il più corto dell'anno.
A Siena, ad esempio, oggi il sole tramonterà alle 16:39.
Se si considera che sono un ateo praticante, può essere certamente insolito parlare di Santi; ma i Santi fanno parte della nostra cultura, no, meglio, della nostra antropologia culturale e lo studio dell'animale uomo non può né deve certamente prescinderne.
Anche oggi scrivo di una Santa, Santa Lucia, ma tralascio, per una volta, il personaggio (vero o leggendario), per concentrarmi invece sulla data, quella del 13 dicembre, e su un vecchio proverbio popolare: 'Santa Lucia, il giorno più breve che ci sia'.
In veneto dicono: 'Santa Lucia, la note più longa che ghe sia', in Inghilterra, unendo entrambi i concetti: 'Lucy Light, Lucy Light / the shortest day and the longest night'.
Se provate ad indagare su questo proverbio, interrogando qualche nonno o qualche vecchio zio, al più vi dirà che non ne sa l'origine ma che 'lo dicevano i nostri vecchi e qualcosa di vero ci deve essere'.
I 'vecchi' che a buon diritto usavano questi proverbi sono, in realtà, molto, molto vecchi, perché, se era vero che fino al XVI secolo la cosa aveva un senso, a partire dall'ottobre del 1582 non ebbe più motivo di esistere.
Il problema risiede nella durata dell'anno, il tempo cioè che impiega la Terra per tornare nello stesso punto della sua orbita intorno al Sole: questo intervallo non è un numero preciso di giorni e per questo c'è uno scostamento tra il calendario adottato in occidente e la reale situazione astronomica; se ne accorsero i romani, che aggiunsero un giorno al calendario ogni quattro anni, e questo avvenne nel 46 a.C., sotto Giulio Cesare, da cui prende nome la prima riforma del calendario; ma la cosa non era ancora sufficientemente esatta, tanto che nel 1582 lo scarto tra il calendario 'umano' e quello astronomico era ormai di dieci giorni: il solstizio d'inverno avveniva quindi intorno al 13 di Dicembre verso il 1400, periodo a cui si possono probabilmente far risalire i proverbi citati, e il solstizio di inverno è la data in cui il giorno (nel suo senso letterale di periodo in cui c'è luce solare) ha la durata minore di tutto l'anno.
Papa Gregorio XIII, con la sua riforma del calendario, abolì le date tra il 5 ed il 14 Ottobre del 1582, facendo in modo che il solstizio tornasse tra il 21 ed il 22 di Dicembre. E in Veneto dicono: 'San Tomìo, il dì più corto l’è il mio', visto che il 21 Dicembre è San Tommaso. In Inghilterra: 'St. Thomas grey, St. Thomas grey / The longest night and the shortest day'.
Quest'anno il solstizio d'inverno sarà il 22 Dicembre, alle 07:09.
Lo spostamento in avanti di 10 giorni ha rimesso a posto le cose, ma fu modificata anche la regola dell'inserimento del giorno in più: sono bisestili tutti gli anni divisibili (senza resto, cioè!) per quattro, esclusi gli anni 'secolari' (1900, 2000, 2100,....) a meno che non siano divisibili per 400.
Nota: sembra che la Microsoft non sia al corrente di questo piccolo dettaglio: se usate ''Excel'' potrete verificare che è possibile inserire in una cella la data del 29/02/1900 ma, per quanto detto, il 1900 non è bisestile e quindi il 29 Febbraio 1900 è una data che non esiste.
Da ultimo, curiosamente, il giorno di Santa Lucia ha tuttavia un particolare: è la data di calendario in cui il sole tramonta 'più presto', insomma, quello in cui il pomeriggio è effettivamente il più corto dell'anno.
A Siena, ad esempio, oggi il sole tramonterà alle 16:39.
Etichette:
Astronomia,
Calendario,
Excel,
S. Lucia,
Santi
mercoledì 12 dicembre 2007
Il Webster
Il Webster è un dizionarione di inglese, con 400.000 e più lemmi scritti fitti fitti in caratteri ormai troppo piccoli per me, che troneggia in uno dei nostri scaffali. Consultarlo è faticoso (pesa alcuni chili) ma ci si trova tutto quello che si cerca: un ottimo 'reference', anche se scomodo da consultare.
Per il mio uso quotidiano ho un buon Parola Viva della Garzanti, pubblicato anni fa da L'Espresso, che mi segue da un portatile all'altro. Sintetico ma ricco, ottimo per quando si è 'off-line' come adesso che sto scrivendo questa bozza, permette di ascoltare anche la pronuncia delle parole selezionate.
In rete, poi, ci sono mille risorse, non sto a citarle. Da qualche tempo c'è anche una versione on-line del Webster, di tipo 'visual', molto utile come la serie cartacea 'Picture Dictionary' della Oxford University Press, di cui segue l'impostazione, e con la possibilità di ascoltare la pronuncia delle parole.
La struttura è tematica, su quindici temi principali (l'Astronomia, le Piante e il Giardinaggio, la Cucina e il Cibo, ....)
[Via: Bibliophile Bullpen]
Per il mio uso quotidiano ho un buon Parola Viva della Garzanti, pubblicato anni fa da L'Espresso, che mi segue da un portatile all'altro. Sintetico ma ricco, ottimo per quando si è 'off-line' come adesso che sto scrivendo questa bozza, permette di ascoltare anche la pronuncia delle parole selezionate.
In rete, poi, ci sono mille risorse, non sto a citarle. Da qualche tempo c'è anche una versione on-line del Webster, di tipo 'visual', molto utile come la serie cartacea 'Picture Dictionary' della Oxford University Press, di cui segue l'impostazione, e con la possibilità di ascoltare la pronuncia delle parole.
La struttura è tematica, su quindici temi principali (l'Astronomia, le Piante e il Giardinaggio, la Cucina e il Cibo, ....)
[Via: Bibliophile Bullpen]
lunedì 10 dicembre 2007
domenica 9 dicembre 2007
Qualcosa di sinistra
I bancari, senza colpo ferire, hanno avuto un aumento di duecentottanta euro mensili e milleseicento euro di arretrati.
Quanto dovremmo pagare quei carabinieri che, invece di far finta di niente, nella notte hanno rincorso un auto di malviventi, sono stati presi a colpi di pistola e sono rimasti feriti, e nonostante tutto hanno ammanettato quei ladri e spacciatori che stavano scappando?
Forse che non erano consapevoli che quei delinquenti extracomunitari tra qualche giorno saranno di nuovo in giro, a minacciare i beni e la vita degli altri? Eppure hanno fatto il loro dovere.
Chapeau!
Per gli operai torinesi della Thyssen Krupp, poi, non ho visto né cortei né manifestazioni (al solito, è il fine settimana, è il ponte della Madonna...).
Morti come cani, bruciati vivi...
I compagni politici, quelli che i calli non li hanno sulle mani, erano a decidere se mettere o no la falce e il martello sul loro nuovo logo.
'Che dici, ci starà bene con la sciarpina eco e solidale che mi sono appena comprato?'
'No, no, ti richiamo io dopo, che adesso ci ho il minuto di silenzio...'
'Ma vanno a morire proprio adesso, mi fanno andare di traverso anche il Natale, mi fanno!'
Eppure, i morti erano dei poveri proletari, giù a far doppi turni per andare avanti, in un lavoro che, a quanto pare, non volevano neanche gli extracomunitari.
Come dice quella canzoncina?
In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel cratere,
E’ l’eruzione finale.
Del passato facciam tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!'Senti, ma tu che c'eri, com'è stata quella roba del Riciard Vagner a Milano? Un po' pesa, no? Era tutta in tedesco, vero? Ma tu lo sai il tedesco? No? e allora....? Ecco, sì, insomma per l'immagine, sì, certo. Sissì, hai fatto benissimo, sennò passavano in TV solo l'emiro e sua moglie. Ma ne ha portata una sola? Quella di rappresentanza.... eh, eh, eh.... Dai, non fare il porco, che magari ci intercettano!'
Quanto dovremmo pagare quei carabinieri che, invece di far finta di niente, nella notte hanno rincorso un auto di malviventi, sono stati presi a colpi di pistola e sono rimasti feriti, e nonostante tutto hanno ammanettato quei ladri e spacciatori che stavano scappando?
Forse che non erano consapevoli che quei delinquenti extracomunitari tra qualche giorno saranno di nuovo in giro, a minacciare i beni e la vita degli altri? Eppure hanno fatto il loro dovere.
Chapeau!
Per gli operai torinesi della Thyssen Krupp, poi, non ho visto né cortei né manifestazioni (al solito, è il fine settimana, è il ponte della Madonna...).
Morti come cani, bruciati vivi...
I compagni politici, quelli che i calli non li hanno sulle mani, erano a decidere se mettere o no la falce e il martello sul loro nuovo logo.
'Che dici, ci starà bene con la sciarpina eco e solidale che mi sono appena comprato?'
'No, no, ti richiamo io dopo, che adesso ci ho il minuto di silenzio...'
'Ma vanno a morire proprio adesso, mi fanno andare di traverso anche il Natale, mi fanno!'
Eppure, i morti erano dei poveri proletari, giù a far doppi turni per andare avanti, in un lavoro che, a quanto pare, non volevano neanche gli extracomunitari.
Come dice quella canzoncina?
In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel cratere,
E’ l’eruzione finale.
Del passato facciam tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!'Senti, ma tu che c'eri, com'è stata quella roba del Riciard Vagner a Milano? Un po' pesa, no? Era tutta in tedesco, vero? Ma tu lo sai il tedesco? No? e allora....? Ecco, sì, insomma per l'immagine, sì, certo. Sissì, hai fatto benissimo, sennò passavano in TV solo l'emiro e sua moglie. Ma ne ha portata una sola? Quella di rappresentanza.... eh, eh, eh.... Dai, non fare il porco, che magari ci intercettano!'
Buono come il pane
Qualche volta passo un po' di tempo in cucina: mi piace (tentare di) cucinare. Ho sempre avuto una manualità molto scarsa e usare coltelli, forchette e colini mi aiuta a migliorarla; mi piace stare tra i fornelli soprattutto perché riesco a rilassarmi: cerco di risolvere problemi di poco conto, ma per me nuovi, e di imparare ad usare tutti i sensi nel fare il più semplice dei sughi o una pappa al pomodoro.
E' poi un esercizio, e per questo credo di gradirlo molto, che si conclude in un breve arco di tempo e che posso sottoporre subito al mio giudizio molto critico. Non sono un buongustaio, ma ho una spiccata sensibilità gustativa e olfattiva e riesco a riconoscere le minime variazione dei sapori.
La cucina è chimica, ma qualche volta penso sia alchimia, e ogni volta che ci si mette al lavoro l'opera al nero riesce diversa.
Per provare emozioni (culinarie) nuove e di facile realizzazione, mi sono messo anche, le scorse settimane, a preparare il pane. Senza indicazioni da parte di nessuno (mia moglie sa che il pane si compra in un negozio di alimentari; mia mamma non lo ha mai fatto e i suoi ricordi, al riguardo, risalgono a confuse descrizioni di una sua nonna che lo faceva...) partendo da una base di indicazioni facilmente reperibili in Rete, sono riuscito ad ottenere dei risultati 'mangiabili'.
Per ora so fare del pane comune, dei panini all'olio e anche dei 'ciaccini' (una sorta di pasta schiacciata, con sopra olio e sale), a richiesta anche ripieni...
Il tutto senza strumentazione né forni particolari.
L'odore di pane appena sfornato che invade la cucina ed il piacere di mangiarlo ancora caldo si avvicina molto al godimento di una buona lettura...
A proposito di lettura, per sapere cosa c'è dietro a impasto, fermentazione, prima e seconda lievitazione, proteine del glutine etc., leggete I segreti della pentola (Les secrets de la casserole - 1993) una interessante guida alla gastronomia molecolare del francese Hervé This.
E' poi un esercizio, e per questo credo di gradirlo molto, che si conclude in un breve arco di tempo e che posso sottoporre subito al mio giudizio molto critico. Non sono un buongustaio, ma ho una spiccata sensibilità gustativa e olfattiva e riesco a riconoscere le minime variazione dei sapori.
La cucina è chimica, ma qualche volta penso sia alchimia, e ogni volta che ci si mette al lavoro l'opera al nero riesce diversa.
Per provare emozioni (culinarie) nuove e di facile realizzazione, mi sono messo anche, le scorse settimane, a preparare il pane. Senza indicazioni da parte di nessuno (mia moglie sa che il pane si compra in un negozio di alimentari; mia mamma non lo ha mai fatto e i suoi ricordi, al riguardo, risalgono a confuse descrizioni di una sua nonna che lo faceva...) partendo da una base di indicazioni facilmente reperibili in Rete, sono riuscito ad ottenere dei risultati 'mangiabili'.
Per ora so fare del pane comune, dei panini all'olio e anche dei 'ciaccini' (una sorta di pasta schiacciata, con sopra olio e sale), a richiesta anche ripieni...
Il tutto senza strumentazione né forni particolari.
L'odore di pane appena sfornato che invade la cucina ed il piacere di mangiarlo ancora caldo si avvicina molto al godimento di una buona lettura...
A proposito di lettura, per sapere cosa c'è dietro a impasto, fermentazione, prima e seconda lievitazione, proteine del glutine etc., leggete I segreti della pentola (Les secrets de la casserole - 1993) una interessante guida alla gastronomia molecolare del francese Hervé This.
L'Italia nello spazio
E' stato lanciato da poche ore (alle 2:31 GMT), dalla base aerea militare americana di Vandenberg, in California, il secondo satellite della costellazione italiana COSMO - SkyMed - ( Constellation of small Satellites for Mediterranean basin Observation'). Il lancio è avvenuto con un razzo Delta II della Boeing.
E' la seconda fase di un costoso programma spaziale italiano, un miliardo di euro, che prevede una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra, per uso sia civile che militare.
Informazioni sul sito dell'Agenzia Spaziale Italiana.
(Il sito non è ancora stato aggiornato con la notizia del lancio, ma si sa, è domenica e siamo in Italia...)
E' la seconda fase di un costoso programma spaziale italiano, un miliardo di euro, che prevede una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra, per uso sia civile che militare.
Informazioni sul sito dell'Agenzia Spaziale Italiana.
(Il sito non è ancora stato aggiornato con la notizia del lancio, ma si sa, è domenica e siamo in Italia...)
sabato 8 dicembre 2007
'Riciard' Wagner
Tanti begli abiti, ieri, alla Scala di Milano, e neppure un lancio di uova marce o pomodori riportato dai TG, questa sì che è una novità.
Filippo d'Acquarone, maturo conduttore del TG4, stasera al telegiornale delle 19 diceva che: 'Alle diciassette si è aperto il sipario del 'Tristano e Isotta' di Riciard Wagner '. Ora, non dire Tristan und Isolde glielo si può anche perdonare, ma pronunciare all'inglese il nome del compositore tedesco !!!!
I giornalisti non dovrebbero conoscere anche le lingue europee (oltre all'italiano, per molti una oscura lingua straniera)?
Filippo d'Acquarone, maturo conduttore del TG4, stasera al telegiornale delle 19 diceva che: 'Alle diciassette si è aperto il sipario del 'Tristano e Isotta' di Riciard Wagner '. Ora, non dire Tristan und Isolde glielo si può anche perdonare, ma pronunciare all'inglese il nome del compositore tedesco !!!!
I giornalisti non dovrebbero conoscere anche le lingue europee (oltre all'italiano, per molti una oscura lingua straniera)?
Radici quadrate
martedì 4 dicembre 2007
4 Dicembre 2007 - Santa Barbara
Ci sono santi che sono oggetto di particolare devozione pur essendo molto dubbia la loro esistenza storica. E' il caso di Santa Barbara, che si festeggia oggi.
La leggenda della sua vita è ambientata tra la seconda metà del III secolo e l'inizio del IV: una giovane, colta e bella, viene rinchiusa dal padre, pagano, in una torre per proteggerla dalle tentazioni del mondo.
Al rientro di un viaggio il padre scopre che la figlia si è convertita al cristianesimo e allora la perseguita, la espone nuda al ludibrio della gente e fa in modo che venga condannata a morte per aver ripudiato gli dei aviti.
Rientrando a casa dall'esecuzione, compiuta con le sue stesse mani, il padre assassino viene colpito da un fulmine che lo uccide all'istante.
Presunti resti mortali della Santa si troverebbero a Venezia, Roma, Il Cairo, Piacenza, Rieti. Santa Barbara è venerata in oriente(dove probabilmente è nata la leggenda) come in occidente.
Santa Barbara viene invocata come aiuto contro una morte cattiva e improvvisa, come quella che raggiunse il padre, lontano dalla luce di Dio. Ecco allora che col tempo il collegamento tra la Santa e il fulmine la fa invocare per proteggere dai temporali e quando c'è pericolo d'incendio.
Quando fu scoperta la polvere da sparo (che unisce i pericoli del lampo e del fuoco) la santa divenne la patrona dei lanzichenecchi e, poi, degli artiglieri.
Per lo stesso motivo divenne anche la santa protrettrice dei minatori e dei vigili del fuoco.
Quando ero bambino il 4 dicembre in casa nostra c'era una piccola festa: mamma e nonna cucinavano un pranzo particolare, dove non potevano mancare tortelli maremmani e dolci: la festa era in onore della Santa ma era soprattutto per mio babbo, che lavorava in miniera.
Mamma era preoccupata, tutti i santi giorni, di quello che poteva succedere laggiù, in fondo a qualche galleria: babbo faceva il più rischioso dei lavori dei minatori, era all' 'avanzamento', doveva cioè scavare, nel granito, le gallerie che portavano alle vene di pirite, il minerale ferroso molto richiesto al tempo dalle industrie italiane.
E la paura si cercava di dimenticarla anche con un buon pranzo.
Mio babbo non parlava mai davanti a noi bambini del suo lavoro o di quello che gli succedeva; qualche volta aveva avuto degli incidenti, anche gravi, però in casa la sua regola era: non creare preoccupazioni.
Per le famiglie dei minatori, oltre al pranzo casalingo, c'erano in questa data altre manifestazioni; ma anche se agli ingressi delle miniere di Boccheggiano, Gavorrano, Niccioleta c'erano feste, premiazioni, rinfreschi, la nostra famiglia non vi ha mai partecipato.
Nel villaggio minerario di Niccioleta, poco lontano da Massa Marittima, ad esempio, questa era anche una giornata di vacanza da scuola; la mattina iniziava con un minatore, incaricato dalla Montecatini (che gestiva le miniere nelle Colline Metallifere), che faceva scoppiare, per festeggiare, alcune cariche esplosive vicino allo stadio; c'erano poi le premiazioni degli anziani dipendenti della miniera, un rinfresco, regali per i bambini e, al pomeriggio, cinema gratis per tutti.
Nella chiesa del paese (ma chi ci ha vissuto continua a chiamarlo 'villaggio'), dove le vetrate splendevano dell'immagine della Santa e della sua torre, le donne intonavano canti che impetravano la mano salvifica della Santa sui loro uomini: "Proteggi Santa Barbara / i nostri minatori / salvali dai pericoli ..."
La leggenda della sua vita è ambientata tra la seconda metà del III secolo e l'inizio del IV: una giovane, colta e bella, viene rinchiusa dal padre, pagano, in una torre per proteggerla dalle tentazioni del mondo.
Al rientro di un viaggio il padre scopre che la figlia si è convertita al cristianesimo e allora la perseguita, la espone nuda al ludibrio della gente e fa in modo che venga condannata a morte per aver ripudiato gli dei aviti.
Rientrando a casa dall'esecuzione, compiuta con le sue stesse mani, il padre assassino viene colpito da un fulmine che lo uccide all'istante.
Presunti resti mortali della Santa si troverebbero a Venezia, Roma, Il Cairo, Piacenza, Rieti. Santa Barbara è venerata in oriente(dove probabilmente è nata la leggenda) come in occidente.
Santa Barbara viene invocata come aiuto contro una morte cattiva e improvvisa, come quella che raggiunse il padre, lontano dalla luce di Dio. Ecco allora che col tempo il collegamento tra la Santa e il fulmine la fa invocare per proteggere dai temporali e quando c'è pericolo d'incendio.
Quando fu scoperta la polvere da sparo (che unisce i pericoli del lampo e del fuoco) la santa divenne la patrona dei lanzichenecchi e, poi, degli artiglieri.
Per lo stesso motivo divenne anche la santa protrettrice dei minatori e dei vigili del fuoco.
Quando ero bambino il 4 dicembre in casa nostra c'era una piccola festa: mamma e nonna cucinavano un pranzo particolare, dove non potevano mancare tortelli maremmani e dolci: la festa era in onore della Santa ma era soprattutto per mio babbo, che lavorava in miniera.
Mamma era preoccupata, tutti i santi giorni, di quello che poteva succedere laggiù, in fondo a qualche galleria: babbo faceva il più rischioso dei lavori dei minatori, era all' 'avanzamento', doveva cioè scavare, nel granito, le gallerie che portavano alle vene di pirite, il minerale ferroso molto richiesto al tempo dalle industrie italiane.
E la paura si cercava di dimenticarla anche con un buon pranzo.
Mio babbo non parlava mai davanti a noi bambini del suo lavoro o di quello che gli succedeva; qualche volta aveva avuto degli incidenti, anche gravi, però in casa la sua regola era: non creare preoccupazioni.
Per le famiglie dei minatori, oltre al pranzo casalingo, c'erano in questa data altre manifestazioni; ma anche se agli ingressi delle miniere di Boccheggiano, Gavorrano, Niccioleta c'erano feste, premiazioni, rinfreschi, la nostra famiglia non vi ha mai partecipato.
Nel villaggio minerario di Niccioleta, poco lontano da Massa Marittima, ad esempio, questa era anche una giornata di vacanza da scuola; la mattina iniziava con un minatore, incaricato dalla Montecatini (che gestiva le miniere nelle Colline Metallifere), che faceva scoppiare, per festeggiare, alcune cariche esplosive vicino allo stadio; c'erano poi le premiazioni degli anziani dipendenti della miniera, un rinfresco, regali per i bambini e, al pomeriggio, cinema gratis per tutti.
Nella chiesa del paese (ma chi ci ha vissuto continua a chiamarlo 'villaggio'), dove le vetrate splendevano dell'immagine della Santa e della sua torre, le donne intonavano canti che impetravano la mano salvifica della Santa sui loro uomini: "Proteggi Santa Barbara / i nostri minatori / salvali dai pericoli ..."
Etichette:
Maremma,
Miniera,
Montecatini,
Niccioleta,
Personale,
S. Barbara,
Santi
Belli, ricchi e ....
Una chinese, Zhang Zilin, è stata eletta miss mondo.
Un chinese, Stanley Ho, si è aggiudicato l'asta del tartufo più grande trovato negli ultimi 50 anni: 330.000 dollari.
Comunista, chinese, miliardario e gourmet: strano mix.
Un chinese, Stanley Ho, si è aggiudicato l'asta del tartufo più grande trovato negli ultimi 50 anni: 330.000 dollari.
Comunista, chinese, miliardario e gourmet: strano mix.
domenica 2 dicembre 2007
Aiutate la Croce Rossa
sabato 1 dicembre 2007
Regali di Natale - 2
Sì, sono entrato nel clima.
Un'altra segnalazione, stavolta si tratta di un oggettino adatto a mamme, mogli, nonne e fidanzate: un gadget da borsetta che può essere utile in molte situazioni pericolose, pronto a lanciare una bella scossa a tre o quattro metri di distanza, un po' come le armi di Star Trek.
E' un bel Taser, da usare all'occorrenza contro scippatori, molestatori e persone genericamente antipatiche.
L'aspetto è accattivante, i colori molto femminili e poi, per 299.95$, è un vero affare.
Un'altra segnalazione, stavolta si tratta di un oggettino adatto a mamme, mogli, nonne e fidanzate: un gadget da borsetta che può essere utile in molte situazioni pericolose, pronto a lanciare una bella scossa a tre o quattro metri di distanza, un po' come le armi di Star Trek.
E' un bel Taser, da usare all'occorrenza contro scippatori, molestatori e persone genericamente antipatiche.
L'aspetto è accattivante, i colori molto femminili e poi, per 299.95$, è un vero affare.
Che resterà di noi?
C'è un post interessante su if:book, il blog dell'americano 'Istituto per il futuro del libro'.
In sostanza ci si chiede, con gradevole leggerezza, cosa resterà della nostra attività di scrittura di questi anni, visto che fra Siti Web, Wiki e Blog, la carta è rimasta solo un supporto per libri e di autosostegno alla burocrazia.
E' così sciocco collezionare efèmera, tutte quelle locandine, segnalibri, cartoline, pubblicità, svolazzini di un passato recente o di qualche secolo fa, ultimo segno di usi e costumi non più documentabili?
I floppy disk dovevano memorizzare i nostri dati, ma dai PC ne sono ormai scomparsi i lettori; i CD si dice abbiano una vita media di 10 anni, i DVD di 30, le chiavi USB sono, per definizione, un supporto 'usa e getta', almeno per quanto riguarda i contenuti.
Resteranno così pochi segni dell'uomo dell'era digitale, a causa dell'evoluzione dei sistemi di memorizzazione?
Sarà bene, allora, fare qualche stampa dei nostri siti e dei nostri blog.
D'altra parte qualche mese fa la British Library si è data pena di archiviare alcune tipologie di e-mail; speriamo solo non lo abbia fatto in maniera 'digitale'!
In sostanza ci si chiede, con gradevole leggerezza, cosa resterà della nostra attività di scrittura di questi anni, visto che fra Siti Web, Wiki e Blog, la carta è rimasta solo un supporto per libri e di autosostegno alla burocrazia.
E' così sciocco collezionare efèmera, tutte quelle locandine, segnalibri, cartoline, pubblicità, svolazzini di un passato recente o di qualche secolo fa, ultimo segno di usi e costumi non più documentabili?
I floppy disk dovevano memorizzare i nostri dati, ma dai PC ne sono ormai scomparsi i lettori; i CD si dice abbiano una vita media di 10 anni, i DVD di 30, le chiavi USB sono, per definizione, un supporto 'usa e getta', almeno per quanto riguarda i contenuti.
Resteranno così pochi segni dell'uomo dell'era digitale, a causa dell'evoluzione dei sistemi di memorizzazione?
Sarà bene, allora, fare qualche stampa dei nostri siti e dei nostri blog.
D'altra parte qualche mese fa la British Library si è data pena di archiviare alcune tipologie di e-mail; speriamo solo non lo abbia fatto in maniera 'digitale'!
Iscriviti a:
Post (Atom)